Il beato Lorenzino da Marostica nella storia e nel culto
Nell'aprile del 1485, durante la Settimana Santa, in Valrovina, nel territorio di Marostica, un bambino di cinque anni, Lorenzino Sossio, veniva trovato ucciso e il suo corpo orrendamente ferito. A fare il macabro ritrovamento, ai piedi di una quercia in un pascolo sull'altopiano, era un capraio del luogo, mentre un eremita ("un divoto Romito, che da lungi era stato spettatore et avea diligentemente osservata ogni cosa") riferiva alle autorità e al popolo che gli uccisori avevano compiuto l'orrendo crimine mutilando il povero Lorenzino nel prepuzio, "cacciandogli a forza di replicare punture e ferite dalle vene il sangue", e infine lapidandone il corpo e coprendolo di pietre. Si era diffusa subito la notizia che i responsabili dell'omicidio rituale fossero ebrei, provenienti da Bassano, "venuti nel vicentino per negotii o per diporto, ma forse principalmente per fare quanto fecero". Così le cronache riportavano la tragica sorte di Lorenzino Sossio da Valrovina, poi beatificato come Simonino da Trento, de quo adest traditio cum fuisse ab hebreis occisum.