Un cammino tra il molteplice. La caducità della volontà umana
Se qualcuno volesse percorrere la via dell'umiltà dovrebbe iniziare ad imparare soprattutto dai propri allievi. La fede, poi, insegna che i miglioramenti della filosofia non sono attribuibili all'arti umane bensì alla grazia divina, a Dio. Infine, deve porsi due domande: sono cosciente, attimo dopo attimo, che sto morendo, che tutti e tutto stanno morendo, per cui tratto sempre tutti gli esseri con compassione, con pietà? E la mia comprensione dell'impermanenza e della morte è diventata così acuta e così urgente da farmi dedicare ogni secondo alla ricerca dell'illuminazione, della rivelazione? Se può rispondere "sì" a entrambe le domande allora ha davvero compreso che tutto si può definire privo di un'esistenza durevole e stabile. Così, il singolo rifiuta e ciò nonostante accetta che la sua volontà sia guidata dall'inquietudine e dall'incertezza sulla via del nulla.
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