Agenzia generale del suicidio
"Agenzia Generale del Suicidio" è il nome bizzarro di uno dei tanti scritti che Jacques Rigaut ha lasciato su fogli di carta di hotel, su pagine strappate ai bloc-notes, con grafia minuta, quasi illeggibile. E il titolo scelto per questa edizione che raccoglie la gran parte dei suoi scritti, quasi tutti inediti fino alla sua morte. Inediti, sì, perché in alcuni ambienti letterari Jacques Rigaut aveva imparato a disprezzare la letteratura. La pratica della scrittura gli s'imponeva solo come necessità fisiologica: "scrivo per vomitare". Una pratica solitaria, sofferta, che non teneva conto di un pubblico eventuale, neppure postumo.
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