«Per molto tempo, sono andato a letto presto»
Chi è l'uomo dall'apparenza così inattuale che sosta in contemplazione, estraneo agli altri, dinanzi alla Pyramide del Louvre? Da quale dimensione spazio-temporale proviene? La vita di Sébastien Ponchelet è stata segnata per sempre da un maldestro tentativo di rapina. Scarcerato per buona condotta, trascina i suoi giorni come magazziniere in una prestigiosa casa editrice parigina, tra le angherie di colleghi miserabili e una caricatura di vita famigliare in uno squallido quartiere dormitorio. Mentre qualcuno ruba preziosi quadri dalle pareti dei musei di Francia. E una giovane sconosciuta legge, assorta, libri su libri sulla metropolitana che Sébastien prende ogni sera per tornare a casa. Tra un best-seller e l'altro, tra un volgare quiz televisivo e lunghi viaggi in metro, un giorno Sébastien si ritrova tra le mani un manoscritto del quale, in casa editrice, si erano perdute le tracce: è fitto di correzioni scritte con zampa di gallina, ma la prima frase - "Per molto tempo, sono andato a letto presto" - lentamente lo cattura. Otto parole che cambiano la sua vita. E che il lettore subito riconosce: la prima frase della Ricerca del tempo perduto. Ma Sébastien non lo sa. Così come non sa dove incasellare l'autore, uomo dalla cortesia eccessiva e dalla eleganza desueta, con fiocchi di cotone idrofilo che spuntano dal colletto duro. E Sébastien prende a seguirlo di nascosto, nel traffico caotico, nell'andirivieni di turisti, ruminando tra sé quella frase ipnotica come un mandala...
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