Humus
23 marzo 1774. Il capitano Louis Mosnier annota sul diario di bordo della sua nave negriera che 14 donne sono scappate dalle stive e si sono gettate tutte insieme in mare. Di queste, solo sette sono state ripescate vive. A partire da questa breve annotazione Fabienne Kanor costruisce un grande romanzo e ridona un volto, una storia, pensieri, sentimenti e vita a queste quattordici schiave che hanno deciso di scegliere il mare. L'Amazzone, la guerriera indomita che un giorno si trova a scegliere tra la fedeltà al proprio re e quella al proprio villaggio, la Regina che gioca con le vite dei sudditi e finirà per essere vittima del crudele gioco del destino, la donna che osa rompere contrapposizioni che sembrano ineluttabili e abbandonarsi all'amore e per questo viene chiamata con disprezzo la Bianca, la Vecchia persa nei ricordi, la Schiava che impara una fede e un Libro lungo la via degli uomini a cavallo che l'hanno strappata al villaggio. Un romanzo che ha il sapore della terra e l'odore del mare, che racconta i molti paesaggi dell'Africa e le anguste pareti di una nave negriera, che trasforma in epos uno dei più tragici fatti della storia dell'uomo.