La storia del saggio Hidalgo della Mancia
"Quando la porta si aprì, l'ombra ombrosa si voltò e con una smorfia che di certo era un sorriso, fece voltare il suo vecchio ronzino e senza chiedere permesso, abbassò la testa, ed entrò nella nostra classe. Entrò nei nostri occhi. Meravigliandoci. Come quando si vedono cose inaudite. Ecco cosa vedemmo: un uomo simile agli omini stilizzati che spesso disegnamo nel retro dei quaderni o sui banchi di scuola; magro, con sguardo arcigno, severo, ingenuo, ma convinto che il suo fare nel mondo fosse giusto. Aveva certo le sembianze di uno di quei cavalieri di cui si legge nei poemi cavallereschi, solo d'aspetto più comico e sottile come un'acciuga; al posto di un elmo scintillate con fregi di nobili casati, indossava un secchio di latta ammaccato e bucato, e lui, certo era convinto trattarsi di un vero elmo."
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