Case e non-case. Povertà abitative in Toscana
Negli ultimi dieci anni ai caratteri strutturali della nuova questione abitativa - cambiamenti demografici, riduzione dell'offerta pubblica, crescita esponenziale della proprietà, liberalizzazione e scarso controllo dei mercati dell'affitto - si sono aggiunti gli effetti della crisi sociale ed economica. La relazione tra i due piani - quello abitativo e quello economico - si fa più stringente e diventa il nodo centrale per le politiche di contrasto alla povertà. Nella città attuale i fattori territoriali e abitativi sono infatti un luogo strategico per l'osservazione delle nuove dinamiche della disuguaglianza sociale. In particolare "l'abitare precario" interroga in profondità i criteri, le priorità, le gerarchie che presiedono alla programmazione urbana e allo sviluppo della città, ma anche agli stessi fondamenti della convivenza civile. E accade talvolta che proprio dai luoghi dell'abitare precario, terre di nessuno dove si attesta la nuova povertà urbana, si può generare un "altrove concreto", un processo che esprime l'energia di cui la città vissuta ha bisogno per ridisegnarsi a misura delle popolazioni che la abitano.
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