Ai bordi del politico
La politica non è l'esercizio del potere. La politica deve essere definita di per sé, come un modo di agire specifico messo in atto da un soggetto proprio e derivante da una razionalità propria. E la relazione politica che permette di pensare il soggetto politico e non l'inverso. Identificare la politica con la lotta per la conquista e la pratica del potere significa perdere di vista la politica. Ma ugualmente si manca la politica se la si concepisce come una teoria del potere o una ricerca del fondamento delia sua legittimità. Se la politica è qualcosa di specifico, e non solo un modo di aggregazione più considerevole o una forma di potere che si distingue per il suo modo di legittimazione, è per il fatto che essa identifica un soggetto che le è proprio come un modo di relazione che la definisce in quanto tale. E ciò che dice Aristotele quando, nel libro I della Politica, distingue da tutti gli altri il comando politico come comando su eguali, oppure quando nel libro III definisce il cittadino come "colui che può comandare ed essere comandato". Il tutto della politica consiste in questa relazione specifica, un prendere parte che bisogna interrogare quanto a senso e condizioni di possibilità.
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