La miseria e i delitti
A cent'anni dalla morte, di Pietro Gori (1865-1911) rimangono ancora tracce nella toponomastica e in lapidi e monumenti a lui dedicati, soprattutto nella Toscana tirrenica. Per il resto, la sua figura sembra ormai avvolta da una spessa coltre di oblio. Eppure quest'uomo e la sua breve vita, che ha attraversato la storia delle classi subalterne e del socialismo libertario internazionale a cavallo dei secoli XIX e XX, ha avuto un ruolo chiave nella diffusione delle idee libertarie e in alcune importanti vicende politiche: la fondazione del Partito dei lavoratori italiani (1892); l'epoca delle leggi eccezionali di Crispi e della caccia agli anarchici (1894); il congresso socialista internazionale di Londra (1896); la fondazione della FORA, sindacato operaio argentino (1901); la ripresa dell'anarchismo in Italia nel primo decennio del nuovo secolo, fino alle agitazioni "pro Ferrer" dell'ottobre 1909. Un contributo affidato, dopo la sua morte, agli scritti, alle poesie, alle canzoni e, infine, al mito. BFS edizioni presenta una raccolta dei suoi primi testi teorici e di studio, riproposti oggi, dopo molti decenni, in una nuova edizione critica. Si può così comprendere appieno quale sia stata la sua formazione politico-culturale e la ricchezza teorica e d'azione che ne hanno fatto una delle voci più ascoltate nella storia dell'anarchismo internazionale.
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