Mezzaluna con falcone e martello
Il romanzo viene proposto alle analisi storico-politiche, alla prefigurazione del disfacimento dell'unità risorgimentale, in un paese avviato ad un tragico confronto conflittuale. Perché di una vera guerra fratricida si tratta, con eserciti contrapposti, con brigate di partigiani nordisti e sudisti che si affrontano sulla provvisoria frontiera del Parco Nazionale d'Abruzzo, il conteso polmone ecologico dello sbrindellato stivale. Cronista della guerra, un intellettuale alquanto disorganico, che si aggira tra le macerie, visita come un sonnambulo le "comuni" pugliesi, osserva abulico i corpi dondolanti dei politici impiccati dai rivoltosi palermitani.
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