Cinque corpi, un solo confine
Oggi, nell¿epoca dell¿Europa unita, trascorsi pochi anni dalla caduta delle frontiere nazionali, il concetto stesso di confine appare appartenente ad un mondo ormai remoto, lontano. Ed è proprio adesso, con questo confine divenuto ancora più virtuale, che è possibile raccontare una¿storia di di uomini e confini¿. Questo lavoro vuole offrire al lettore una panoramica sulle origini e sviluppo dei cinque corpi militari (Guardia di Finanza, Milizia Confinaria, Carabinieri, Polizia, Guardia alla Frontiera) preposti alla sorveglianza della frontiera italiana nel corso del ventennio fascista, ponendo particolare attenzione alla ricerca storica, quest¿ultima supportata da un vasto apparato fotografico e uniformologico. Vuole anche descrivere la frontiera, la linea di demarcazione fra gli stati, resa fisicamente riconoscibile dalla presenza dei cippi confinari infissi lungo tutta la catena alpina, da Ventimiglia a Fiume d¿Italia. L¿attenzione degli autori si è rivolta soprattutto verso i nuovi confini dell¿Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale. La determinazione di questo nuovo limes comportò un lavoro tecnico ed umano notevole, poco conosciuto già all¿epoca e caduto inesorabilmente nell¿oblio al termine dell¿ultimo conflitto mondiale. L'apparato iconografico è costituito da 80 fotografie in b/n; 16 cartine e disegni in b/n; 48 pagine di tavole uniformologiche e cartoline a colori e infine un album fotografico di 18 pagine di un appartenente alla milizia.