Le pratiche del niente
"Cieli bidimensionali e gocciolanti. Giorni netti come ghigliottine. Lungo due diversi spazi temporali, l'infanzia di Màcino ed Ele, sette anni, mingherlini, fra piani criminali escogitati sul sagrato della Chiesa e scorci famigliari carichi di silenzio e solitudine. Ventidue anni dopo il successo di Angelo, ricco e lezioso, e le difficoltà insormontabili di Gabriele, disoccupato. Intorno a loro Marina, Bastiano e rantoli del nonno, Elsa ed Emilio, l'amico Ombo e le Winston al Caffè Castrotenuto con l'albanese Kastriot, messaggero di episodi così assurdi che per forza sono veri. Infine Ju, la cinesina dell'ipermercato, l'oggetto dei desideri più impuri. Figure che sopravvivono nei fotogrammi di una città monocromatica, codificata da metafore liquide, geometriche, sopratutto carnali, che vivisezionano la feroce banalità delle azioni quotidiane. Una narrazione musicale che esplora i temi dell'incomunicabilità, della vita come messinscena, dell'incapacità di diventare qualcuno in famiglia e tantomeno al lavoro, tra passioni torbide e aspirazioni sbiadite dal tempo. Qualcosa tuttavia pare salvarsi. E salvare".
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