Fiabe e controfiabe. Controllo remoto delle emozioni, dei sogni, del tempo

Fiabe e controfiabe. Controllo remoto delle emozioni, dei sogni, del tempo

Fiabe per piccini e Controfiabe per grandi. E, questo, l'insieme di più libri, di più capitoli, di più storie, se volete, è l'incipit di tanti libri cominciati e chiusi troppo in fretta, per la fretta del neofita, che, da veterano giornalista, assapora il piacere del ragionamento su se stessi e non più sugli altri. Questa è la favola della catarsi, della trasformazione, o meglio, della volontà di volersi o potersi trasformare, di volere o potere trovare il rimedio ad una malattia costruendo pezzi umani in laboratorio; è la capacità di volare, di non invecchiare, di non morire e di resuscitare; quasi il sentire la necessità di salvare gli altri, le persone dall'infausto destino di una malattia, di un orrore. E cosa c'è di più orrendo del vedere morire un bimbo, cosa c'è di più catastrofico della morte del padre, silenziosa, assente nell'indice, ma viva nel ricordo, nelle indicazioni al bimbo che si è fatto uomo, pur non essendo presente nelle membra, perché il laboratorio non è stato capace di costruirli quei pezzi da aggiustare, in quanto mancante, difettoso nel compito di un medico verso il suo paziente: quello di salvargli la vita.
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