Stagioni. Silloge con una premessa in margine di Alfonso Amendola
Con la silloge "Stagioni e riti", tra bagliori epifanici e mestizie di un rude quotidiano, Maria Raffaella Rossi - per dirla con le parole di Amendola dona al lettore un respiro infinito. Un respiro dove trovano vita le mitologie d'arcaiche fondamenta; i gatti (sempre magici), il pulsare del sangue; il vino (bevuto per amicizia, per atto d'innamoramento, per regalia della conoscenza), i graffi (alle volte dolcissimi), le ferite della vita che ti restano per tempo infinito dentro, gli odori fortissimi del sesso, gli incontri dalla potente totalità, le fiabesche venerazioni; la sensualità dei boschi... Il volumetto si arricchisce con "Le desir-rouage" di Franco Luongo.
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