Passo et penso
Poesia è salto, è schiaffo, è pugno. È strappo, taglio riposto, occhio morsicato. A poco interessa la parola, se ci sbarazza della migliore estetica in cui viverla: il verseggiare che ci riguarda dice senza volere significare, refrattario allo sterminio della pura intuizione è già pensiero concreto e idea d'assoluto assieme, è bianco. Un po' più bianco del bianco. È tutto quanto non ha forma, non perché ne sia privo, ma ne sia stato preventivamente e volontariamente privato, rielaborazione e ricostruzione del Vuoto propedeutico al disparato compiersi dell'imponderabile. Leggetele, con noncuranza ed una misurata disposizione per un giusto sentimento di disinteresse, ma con calma, poco alla volta. (dall'introduzione)
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