Giovanissimi del secolo scorso
Pochi fatti salienti,nessun colpo di scena, ma molta quotidianità nel racconto dei dieci anni dell'infanzia (dai tre ai tredici anni circa) dell'autrice. La storia narrata si ambienta in due città di provincia, Varese e Padova, durante il decennio che va dall'inizio degli anni '40 all'inizio degli anni '50. Ad eccezione di alcuni episodi riguardanti i primi anni di vita della protagonista, in cui si affacciano talvolta le figure dei genitori (e anche di una maestra dispotica e manesca), agli adulti è riservata, in genere, una parte molto marginale. La realtà è vista, infatti, quasi esclusivamente con gli occhi dei giovanissimi. La protagonista di questa storia è una bambina sensibile e un po' introversa, che, come gran parte dei suoi coetanei, riesce ad arricchire la vita di tutti i giorni, lasciando spazio alla libertà di inventare e di fantasticare. Dapprima è la gioia dei giochi di movimento e di fantasia ("io ero la mamma..." "tu eri la figlia..."), poi è il piacere dell'immedesimazione nelle grandi figure del passato, infine è il gusto della rielaborazione personale delle letture, i cui modelli sono spesso accostati ai personaggi reali. E la realtà, quella "vera", non tarda ad agganciarsi all'orizzonte della protagonista, in un susseguirsi di momenti apparentemente simili tra loro, ma che rispecchiano, giorno dopo giorno, i segni del cambiamento.
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