Mozambico. Il futuro è possibile. Ediz. italiana e inglese
"Questo libro non fotografa il paese pieno di mine anti-uomo e senza infrastrutture che ha scoperto la pace e la democrazia dal 1992 in poi. Tutto questo è prima, nel non visto. Anche se accompagna silenziosamente lo sforzo di una vita normale. Chi scrive ricorda il primo mese senza armi, su strade che, quando ancora esistevano per andare verso Nord, erano interrotte da alberi tagliati e da fossati. Ricorda i cimiteri improvvisati per far fronte alle epidemie che colpivano i rifugiati che si erano affollati lungo il corridoio smilitarizzato di Beira o del Limpopo e che per quasi due anni era stato uno dei pochi luoghi sicuri del Paese. Non c'erano nemmeno i legni per fare le croci o per scrivere i nomi. E su ogni tumulo solo un oggetto, l'ultimo oggetto importante della vita di chi se n'era andato, per identificare il proprio caro: un vaso rotto, una scarpa, mezza lattina di Coca Cola usata come coltello, bicchiere, piatto, pentola. Poi, all'improvviso, la festa della democrazia, le file interminabili e pazienti per votare, i risultati, la vittoria del Frelimo e l'accettazione dei risultati da parte della Renano. I due nemici, Joaquim Chissano e Afonso Dlakhama, che diventano avversari politici uno presidente e l'altro leader dell'opposizione, e lo sono ancora adesso, con dignità e capacità politiche: da non crederci, soprattutto dopo avere visto, poco tempo prima, come la guerra in Angola, altra ex-colonia portoghese, più ricca e più assistita a livello internazionale, con una forte presenza ONU, si era fermata e poi, dopo i risultati elettorali, era scoppiata di nuovo, più feroce di prima. Era da non crederci, ma non era strano. Perché proprio i due anni di negoziato, la pratica del dialogo, aveva creato un inizio di cultura politica comune e, alla fine, il gusto per la democrazia, trasformando guerriglieri in uomini politici, nemici armati in oppositori parlamentari." (Mario Marazziti)
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