Società africane. L'Africa sub-sahariana tra immagine e realtà
Conosciamo veramente l'Africa a sud del Sahara? La rappresentazione che molti ne hanno è un intreccio di catastrofi naturali e sociali, di esotismo, di interventi di solidarietà, di impatti negativi della globalizzazione economica. Ma è una rappresentazione profondamente incompleta e spesso distorta, da cui sono assenti molti importanti aspetti delle società africane di ieri e di oggi, e da cui sono assenti, soprattutto, le donne e gli uomini africani. Ciò produce effetti negativi sull'immagine dell'Africa, sull'autostima delle leadership e degli intellettuali africani, compresi quelli della diaspora, sulle relazioni tra i popoli di questo continente e quello italiano (in termini di intolleranza, xenofobia e razzismo) e sulle politiche di cooperazione internazionale, con conseguenze dannose sullo sviluppo e sul ruolo di quest'area del mondo nell'arena globale. È necessario, quindi, modificare l'attuale modo di percepire le società africane e i suoi attori, e contribuire a diffonderne uno nuovo, non necessariamente positivo, ma decisamente più corrispondente alla realtà, nel bene e nel male. Questo libro a più voci si offre come utile percorso storico-sociologico, quasi un viaggio per svelare l'origine e le dinamiche della cattiva rappresentazione dell'Africa e degli africani, dagli stereotipi colonialisti al paternalismo assistenzialista di oggi, dalla paura del nero (mutata ma non scomparsa nell'immaginario collettivo occidentale) al fascino 'esotico' e primordiale che ancora esercita questo continente. Ma sarà anche una 'rivelazione' (per molti) di alcuni fra gli aspetti meno conosciuti delle odierne società africane, come il ruolo delle élite intellettuali, le questioni di genere e i diritti delle donne, la realtà urbana, le religioni tradizionali, la fuga dei cervelli, la qualità dei servizi sanitari, il processo di democratizzazione e la governabilità. L'Africa, insomma, come solo gli africani possono raccontarla, con le sue contraddizioni e possibilità, autentiche e non offerte da altri, con le sue verità scomode e i suoi problemi quasi insormontabili, ma con una voce che si oppone alla standardizzazione dell'immaginario, dannosa per gli africani quanto per gli occidentali, perché oltre a uccidere la diversità culturale uccide la nostra capacità di comprenderla.
Momentaneamente non ordinabile