Ahi ahi i figliol di troia non muoion mai. La grande scuola dei comici toscani

Ahi ahi i figliol di troia non muoion mai. La grande scuola dei comici toscani

I comici toscani. Ne parlano molti e molti ne scrivono. Ma mai si era pensato di racchiuderli tutti in un libro, in un instant book che ha vent'anni di lavoro alle spalle. Ecco "Ahi ahi ahi i figliol di troia non muoion mai". La grande scuola dei comici toscani a cura di Nico Garrone, che ha raccolto i contributi dei critici: Rodolfo Di Giammarco, Nico Garrone, Gianluca Citterio, Roberto Incerti, Simona Maggiorelli, Gabriele Rizza e Francesco Tei. In quarta di copertina, Sergio Staino ha voluto unire in una citazione Dante, Benigni e Peraccioni. Il libro è diviso in capitoli, che racchiudono rari testi degli autori e parti autobiografiche ricche di aneddoti e racconti, a metà fra la genialità dell'artista e la cialtroneria. Che può essere artistica anch'essa. Arricchito da una prefazione piena di citazioni ed episodi inediti, il volume abbraccia quasi un secolo di umorismo toscano, dagli anni del vernacolo popolare all'esplosione dei vari Paolo Poli, Benigni, Giancattivi, Pieraccioni: è l'identikit di una comicità cinica, scoppiettante, irresistibile. Che ha sempre mantenuto una caratteristica, quella di trarre il proprio spunto dalla vita di tutti i giorni. Neorealismo satirico? Certo poco intellettualismo, molta freschezza, e soprattutto una impareggiabile cattiveria, a suo modo genetica.
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