Mai gridare al lupo
Nel 1948 il governo canadese incarica un giovane biologo alle prime armi, Farley Mowat, di recarsi nel cuore della tundra nordamericana per raccogliere informazioni sulla vita e sulle abitudini dei lupi che, secondo le autorità, stanno decimando la popolazione dei caribù. Provvisto di tenda, viveri, lampade a petrolio, fucili e munizioni, una macchina fotografica e altri accessori di dubbia utilità, oltre che di istruzioni assai approssimative e di mappe incomplete, quando non del tutto sbagliate, Mowat viene abbandonato nel deserto di neve fra i ghiacci del Canada settentrionale da un bimotore che passerà a riprenderlo solo molti mesi più tardi. E l'inizio di una delle più esaltanti avventure scientifiche mai raccontate. Dopo il disagio delle prime settimane, la completa solitudine, il clima polare, la paura del fallimento e i dubbi sulle probabilità di sopravvivere in simili condizioni, Mowat riuscirà finalmente a stabilire un contatto con i lupi, a raccogliere un bagaglio di informazioni sorprendenti e a instaurare con loro un inaspettato rapporto di complicità, scoprendo di non avere a che fare con dei sanguinari assassini, ma con un gruppo coeso e intelligente, preoccupato soprattutto della difesa dei più piccoli.
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