William S. Burroughs. The black rider
Burroughs ha trascorso un'esistenza selvaggia e sregolata, seguendo le sue visionarie intuizioni non meno di un tragico destino. Kerouac così lo descrive: "Alto un metro e settanta, strano, inscrutabile, ordinario, come un timido impiegato di banca". Tossicomane, fuorilegge e vagabondo perennemente in esilio, William Burroughs uccise la moglie in circostanze mai del tutto chiarite e perse tragicamente il giovane figlio. Ma non ne fu particolarmente turbato. Conobbe la prigione, i bassifondi, la giungla e la follia. Sperimentò tutti i meandri oscuri della vita, dalle droghe alla solitudine, e li celebrò in una scrittura volutamente frammentaria e frenetica che nel tempo ha ispirato intere generazioni di autori e musicisti.