Lavoro migrante. Esperienza e prospettiva
Negli ultimi decenni il lavoro dei migranti è divenuto un asse portante della produzione sociale. Parlare di lavoro migrante non significa tuttavia riferirsi unicamente al lavoro dei migranti, ma più in generale a tutto il lavoro contemporaneo nel suo divenire flessibile e precario, e insieme mobile e refrattario a farsi rinchiudere entro limiti e confini, siano essi quelli nazionali o della fabbrica. Il lavoro migrante anticipa così le trasformazioni del mercato del lavoro e le modalità con cui il lavoro nel suo complesso viene oggi erogato. Esso non rappresenta solo l'insieme delle occupazioni di uno strato determinato di forza-lavoro, ma il segno inequivocabile di una trasformazione ben più profonda della soggettività politica della classe operaia. Il lavoro di inchiesta svolto in diverse aree italiane (dal Veneto alla Lombardia, dall'Emilia alla Campania, dal Piemonte alla Sicilia), dando voce ai migranti occupati nell'industria, nelle cooperative e nella "fabbrica verde", mette in evidenza la molteplicità di percorsi, di aspettative e di potenzialità espressi oggi da donne e uomini che stanno trasformando la loro e la nostra esistenza. Sono proprio queste voci a mostrare la centralità politica del lavoro migrante.
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