Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in Italia
Al tempo in cui il fondamentalismo occidentale teorizza e pratica la guerra preventiva, l'etnocentrismo e il razzismo rischiano di diventare fenomeni endemici. "Estranei e nemici" è il risultato di un'indagine su discriminazione, xenofobia e razzismo condotta sul campo nell'arco di diversi anni. Partendo dalla definizione critica di tali concetti giunge a formulare un bilancio dell'attuale contesto italiano. Qui, la debole reattività sociale nei confronti delle espressioni razzistiche, anche più esplicite, e una certa indifferenza morale, prima che politica, rendono ancora più temibile questo fenomeno. Il razzismo non è solo un'ideologia - cioè un insieme di idee, opinioni, rappresentazioni, stereotipi, pregiudizi - né solo un sistema di idee che orienta l'azione, ma un concreto rapporto sociale che può inverarsi nelle forme e nei gradi della discriminazione, della segregazione, del rifiuto, del disprezzo, dell'aggressione. Questo specifico rapporto è sorretto a sua volta da un potente apparato simbolico che è in grado di agire direttamente sul sociale, producendo e riproducendo la discriminazione, l'ineguaglianza, la dominazione. "Estranei e nemici" disegna il ritratto di una società italiana che perlopiù non accetta di essere già 'policulturale'; una società condizionata dalla rappresentazione del fenomeno migratorio costruito dai media, talvolta preda di ingiustificabili paranoie da invasione. Ne testimonia l'approfondita e utile raccolta di casi realmente avvenuti, ragionata e divisa per categorie (dalle discriminazioni in ambito lavorativo fino agli omicidi razzisti), curata da Paola Andrisani. Con un Inventario dell'intolleranza di Paola Andrisani.