L'impero. Le colonie italiane in Africa
Con la realizzazione dell'Impero e la creazione dell'Africa Orientale Italiana (AOI) Mussolini raggiunse l'apice del consenso. Se oggi questa impresa viene vista alla luce di un anticolonialismo ormai acquisito, allora fu ritenuta da avversari e alleati un'operazione che metteva l'Italia alla pari con le altre grandi nazioni europee, che avevano un ampio dominio coloniale. Per di più il tutto era avvenuto contro la volontà della Società delle Nazioni e di quelle democrazie, come Francia e Gran Bretagna. Il governo italiano dell'epoca, quindi, colse in questo frangente un grandissimo successo sia in politica interna (si parlò allora di 20 milioni di italiani che parteciparono alle manifestazioni per la nascita dell'Impero) sia di politica estera, riuscendo a portare a termine la conquista dell'Etiopia di fatto contro tutti. Nell'AOI, che venne divisa in sei governatorati che facevano capo a un viceré che stava ad Addis Abeba, erano confluite, oltre all'Etiopia, anche la Somalia e l'Eritrea, già sotto il dominio italiano. Si trattava di una vastissima zona nell'Africa centro-orientale, che si andava ad aggiungere alla Libia, che proprio durante il fascismo, sotto il governatorato di Italo Balbo, ebbe un rilancio in grande stile.
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