Democrazia laicità giustizia. Antologia degli scritti
Gaetano Salvemini (1873-1957) è stato uno dei maggiori protagonisti della nostra storia contemporanea. Con lui si confrontarono criticamente i giovani dell'Ordine nuovo; sempre a lui si ispirarono molti tra coloro che avversarono la dittatura fascista; e ancora a lui si rifecero quanti, nell'Italia repubblicana, denunciarono le prepotenze della clerocrazia nera senza piegare alle tentazioni del totalitarismo rosso. Pur con tutto ciò, Salvemini non ricoprì cariche pubbliche (tranne il breve periodo in cui fu deputato), non ebbe responsabilità di partito e quasi sempre fece parte per se stesso. Segno che il suo carattere vero e la sua misura più precisa sono da ricercare lì, nel suscitatore di idee anziché nell'organizzatore di energie, nell'educatore morale più che nel condottiero di uomini. E come spesso capita agli educatori, il suo magistero - là per là, almeno - cadde inefficace e non conobbe risonanza d'eco. Salvo poi, ad esperienze consumate (e ad errori perpetrati), riscoprirlo come il tesoro più prezioso della nostra sensibilità. Il lettore che voglia sincerarsene non ha che da sfogliare le pagine di questa antologia: vi troverà scolpita la convinzione che la democrazia è innanzitutto un meccanismo di controllo della classe politica.
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