Tu secchi. Io fiorisco. Sogni, viaggi e ricordi di un educatore impertinente
"Con la sfacciataggine del giullare che cala le braghe al re di turno", nota il pedagogista Daniele Novara nella sua Prefazione, "con la naturalezza del ragazzo di cortile, con la sfrontatezza di chi non ha niente da difendere se non le sue idee e la sua storia, l'autore di 'Tu bocci. Io sboccio' torna ai suoi lettori rendendo pubblico il proprio personale racconto autobiografico. Libera le pagine dai cassetti in cui più o meno tutti conserviamo gelosamente - ma per chi? - le nostre riflessioni, i nostri sogni e le nostre inquietudini. Coraggio o incoscienza? generosità o azzardo?" Con questi interrogativi ci si avvicina al nuovo libro di Scardaccione. Le sue pagine contengono la narrazione di esperienze di una vita normale, con alti e bassi, degna di essere raccontata, come tante altre. Si intravede un desiderio intenso di condivisione delle sue esperienze: i viaggi, i sogni trascritti per circa tre anni tutte le mattine, la feconda memoria, gli incontri, metafore che aiutano a disvelare un universo interiore. E poi la pace, la nonviolenza, i racconti, un pizzico di umorismo e di allegria, l'elogio della poesia, della bellezza, la centralità della scuola, l'interiorità, la ricerca spirituale, le figure di don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana, la maieutica di Danilo Dolci, il sorriso di Frère Roger.
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