I Callitani della Rocca. Tra storia e leggenda medievale abruzzese-molisana
Romanzo storico ambientato sul finire del XIII secolo. Si rivisita uno sperduto borgo dell'Abruzzo montano, luogo obbligato di passaggio di Re, eserciti e commercianti di lana, da e per l'Italia meridionale, suffragato da elementi e fatti storici. Si descrive la transumanza del massaro Anfuso, suo figlio Gabriello e un gruppo di pastori, attraverso il tratturo Ateleta-Biferno fino alla Puglia, con la narrazione, molte volte fantasiosa, di eventi ed episodi. Un monaco morente consegna delle pergamene al "Callitano" Gabriello, in cui si narra la leggenda della visita di Carlo Magno a San Vincenzo al Volturno con una raffigurazione della mappa indicante il nascondiglio della sacra croce, scampata alla razzia dei Borrelli: il suo ritrovamento sconvolgerà la vita di Gabriello e del suo fido Angelico. La giovane Matilde, malata di mente, viene accusata di eresia poi giustiziata per aver circuito il giovane prete Anselmo, figlio del feudatario, che successivamente morirà in carcere e verrà sepolto nella Contea del Molisio. L'incontro con Pietro Angelerio (Celestino V) e i contrasti di fede. La pergamena maledetta. Si avvera la profezia che porterà Gabriello e Angelico a vestire l'abito monacale con la sacrale croce ritrovata.
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