Riomaggiore. I diari, i disegni
Signorini scoprì fortuitamente Riomaggiore, il primo paese delle Cinque Terre - nel quale fece ritornò più volte - in una bruciante giornata di luglio del 1860. Fu una fascinazione immediata. Il suo sogno di raggiungere un "mare più vasto" di quello del Golfo della Spezia si era avverato. Ne ebbe un'emozione così potente che subito fu preso dal "desiderio di poterlo riprodurre nella sua sterminata massa e nei suoi prodigiosi dettagli". Il ritratto, oltre il paesaggio, fu il suo centro di interesse, e le trascrizioni dei nomi e dei soprannomi degli effigiati sono la testimonianza del suo sguardo oggettivo, ma sono anche il segno del desiderio di fissare la memoria di quei volti per sé, per i legami profondi intessuti con loro, in parallelo all'esigenza di scrivere il diario dei suoi giorni a Riomaggiore che viene qui riproposto insieme all'apparato disegnativo che ne costituisce il prezioso contrappunto. Forse nessun paese ha avuto una cronaca visiva così documentata tanto nelle caratteristiche delle persone quanto dei luoghi.