Il ritorno di Sendero Luminoso. Conflitti sociali e «guerra popolare» in Perù dal 2001 al 2005
L'uscita di scena del dittatore Fujimori e la successiva elezione dì Alejandro Toledo avevano suscitato molte aspettative nel popolo peruviano che sperava in una reale svolta politica, che potesse traghettare il paese verso una società più democratica e in uno stato di diritto, lasciando alle spalle i tempi bui della dittatura. Furono però sufficienti solo alcuni mesi della presidenza Toledo per rendersi conto che quelle speranze erano solo pie illusioni. Il popolo peruviano ha potuto constatare sulla propria pelle che tutti i cambiamenti promessi in campagna elettorale erano solo parole al vento. I diritti del lavoro, aboliti dalla precedente dittatura, non sono mai più stati ripristinati e la maggioranza del popolo peruviano continua a sopravvivere nella miseria e nell'indigenza più totale, come prima e più di prima. In questo contesto sociale e economico degradato ha ripreso quota il progetto politico utopistico e rivoluzionario del gruppo armato, noto come Sendero Luminoso, che, senza mai interrompere la propria lotta armata, ha cambiato il modo di accattivarsi le simpatie delle masse povere dell'interno e ha saputo, con il vuoto di potere generatosi con la fuga di Fujimori, espandere il proprio raggio d'azione e aumentare il proprio proselitismo, sfruttando l'enorme malcontento popolare prodottosi dalla delusione della gestione di Toledo. Le azioni di Sendero Luminoso hanno ripreso ad occupare le prime pagine dei giornali nazionali, per testimoniare che la realtà peruviana è rimasta immutata rispetto al decennio passato e i problemi socio-economici di questo paese andino sono rimasti irrisolti e incancreniti, per colpa di una casta politica dirigente corrotta, lontana anni luce dai veri problemi della gente comune. Attraverso l'evolversi delle vicende di Sendero Luminoso l'autore, Silvano Ceccoli, narra la storia a noi poco nota di questi ultimi 5 anni del Perù.