Pensieri nomadi. La poesia di Maria Luisa Daniele Toffanin
Attraverso i paesaggi della storia la poetessa padovana muove alla ricerca della conoscenza di sé, in un viaggio interiore dove sogni, ricordi, sensazioni, dubbi esistenziali, si rimettono a una presunta potenza che sembra governare il mondo. Tutti gli accenti, ora maggiormente evidenti, ora più sottili, rimandano alla solidarietà, alla segreta confluenza dell'esperienza vitale con quella estetica e verbale, alla simbiosi o all'identificazione panica tra poesia ed esistenza. I suoi pensieri vagano in un incessante nomadismo sulle ali della poesia come un viandante che vive il paesaggio, nutrendosi delle sue bellezze e della sua sapienza. Ella assorbe la forza delle origini per trasmettere sensazioni assopite, per aprire gli occhi semichiusi dall'indifferenza, per riflettere sui valori della vita e per rivendicare il diritto alla libertà interiore estesa a tutti, uomini e donne. In "Appendice", è riportata la sua ultima fatica - "Da traghetto a traghetto per non morire" - dagli interessanti apporti innovativi, segno che la ricerca continua, mai paga dei risultati raggiunti, ma soprattutto di... poesia.
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