Pacific Time
Chi conosce l'opera di Nanni Cagnone tenderà a immaginare che "Pacific time" sia un libro affascinante ma difficile. Un libro per pochi. E invece - leggendolo - si accorgerà che è un romanzo scorrevole e coinvolgente, intenso eppure leggero, ironico e appassionante, spesso esilarante. La storia di un cinquantenne - che vive con una sensuale, incantevole ragazza di Tokyo - s'intreccia con quella di un amico, che lascia la moglie per un giovane trans. Uniti ai loro amanti dall'insistenza del desiderio ma divisi da età, etnia, omosessualità incompleta e incipiente stanchezza amorosa, diventano esempi della stessa difficoltà, che li rende ugualmente irraggiungibili. In questo romanzo, che è anche una ricapitolazione dell'esperienza amorosa, il linguaggio denso e folgorante di Cagnone si fa trasparente, per raccontare di atti sessuali ritualizzati e sottomissioni erotiche, di crudeli sentimenti del corpo, di struggenti amicizie femminili, di frenesie e languori, di ebbrezze e solitudini, sullo sfondo della convulsa realtà dei nostri giorni.
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