La civiltà della fame. Cibo, potere e povertà nel terzo millenio
Il "pensiero unico" continua a relegare le popolazioni che vivono e fanno vivere i territori rurali in una totale subalternità economica e culturale, privandole dell'autonomia e degli strumenti culturali e materiali necessari per produrre alimenti, "prodotti" assolutamente speciali che si realizzano principalmente come risultato dell'interazione tra l'uomo e la natura. Questo libro si propone di fornire non risposte, ma materiali alla curiosità, alla buona volontà, al disagio, e all'impegno delle persone, parole focalizzate su quella linea di spaccatura oltre la quale esistono, probabilmente, nuovi significati che parlano di reciprocità e non di assistenza, per il lavoro comune sul domani della terra.