Le parole che non fanno rumore
Storie d'amore in chat che hanno per protagonista un uomo colto in una lenta perdita di senso. Quello che lo caratterizza è uno slittamento progressivo dal piacere al dolore, un progressivo sdoppiamento schizoide: una doppiezza latente della cui drammatica necessità il lettore viene man mano a conoscenza, una doppiezza che lo porterà inevitabilmente a una "specie di morte" e che già lo aveva condannato a una "specie di vita". Una generazione di insopportabile vuotezza e cinismo, una generazione di "nick-persone", di piccoli borghesi pseudo-intellettuali e falliti che cercano un senso al loro grigio non-esistere nella vendetta. Vendetta che si compie preferibilmente, come se trent'anni fossero passati invano, ai danni delle donne.
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