Donne, mafia e antimafia
Se le donne dei morti ammazzati si decidessero a parlare così come faccio io, non per odio o per vendetta ma per sete di giustizia, la mafia in Sicilia non esisterebbe più da un pezzo . Così diceva nel 1964 Serafina Battaglia, convivente e madre di mafiosi, in un'intervista rilasciata al giornalista Mauro De Mauro. Secondo le idee correnti, confermate dalle dichiarazioni dei mafiosi collaboratori di giustizia, le donne non possono essere affiliate ufficialmente all'organizzazione mafiosa. In realtà la mafia è un'organizzazione rigida formalmente ma elastica di fatto, e le donne hanno avuto, e hanno sempre di più, un ruolo significativo non solo come trasmettitrici della cultura mafiosa ma anche nella gestione delle attività delle cosche. Dalle lotte contadine ad oggi le donne siciliane sono state protagoniste della ribellione contro la mafia. Gli esempi della madre di Salvatore Carnevale e di Peppino Impastato sono abbastanza noti, ma pochi ricordano le donne organizzate nei Fasci siciliani e non hanno avuto l'interesse che meritano le esperienze degli anni più recenti, in particolare quella dell'Associazione delle donne siciliane per la lotta contro la mafia. Gli scritti raccolti in questo volume tentano di ribaltare stereotipi ancora oggi molto diffusi e di dare un'immagine del ruolo delle donne, in negativo e in positivo, più aderente alla realtà.
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