La mia matita va. Lettere
"Non si può certo affermare che Toulouse-Lautrec, nelle lettere, si sporga o si esponga granché, né si può di sicuro dire che quanto comunicato espliciti quella che doveva esser la legge dominante della sua vita - d'altronde poco dicibile, molto poco narrabile in lettere alla nonna o alla madrina. In fin dei conti il suo epistolario è costituito da cima a fondo di comunicazioni di servizio, indirizzate agli innumerevoli membri della famiglia nobiliare o ad altri compagni nel mondo dell'arte. Impressiona soprattutto ciò che rimane fuori dal contesto ordinato e ordinario di queste lettere: è quasi impossibile rintracciarvi l'immagine stereotipa del Lautrec "fuorilegge" scandaloso e bohémien, del consumato viveur, dell'alcolista storpiato." (Susanna Mati)
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