1646 Giacomina, l'anima sua e il diavolo
1646: nelle valli alpine, come in tutta Europa, imperversa la caccia alle streghe. La giovane e bella Giacomina è nata in circostanze particolari. Accusata di un fatto di stregoneria, proverà ad affermare con tutte le forze le sue ragioni, per non cedere al pressante 'Dite la verità!' che cerca di frantumare le sue certezze e la sua vita. L'esito del suo processo porterà a eventi inaspettati anche per esponenti dei ceti più alti. ll Cinquecento e il Seicento, in Europa caratterizzati da guerre atroci ed epidemie catastrofiche, sono uno dei periodi storici più cupi anche per la Valtellina. Le paure divengono palpabili a causa di guerre, peste e povertà; pregiudizi e superstizioni di ogni sorta inducono la gente a temere ciò che non capisce, ad aver paura degli eventi che occorrono in natura ai quali non sa dare spiegazione e a ritenere che alcune donne siano l'anello di congiunzione tra l'umanità e il demonio. Anche coloro che amministrano le sorti politiche o religiose delle comunità non sono immuni da questo modo di essere e di pensare. 1646, Giacomina l'anima sua e il diavolo, ambientato in Alta Valtellina, è un romanzo storico incentrato sul processo a una ragazza e sulle conseguenze di ciò che viene detto durante gli interrogatori e le terribili torture. L'autore, Giovanni Peretti, attinge sapientemente dai documenti conservati nell'Archivio di Bormio e fa immergere il lettore nella vita materiale, sociale e culturale di quell'epoca, scoprendo le inquietanti regole e le sconvolgenti prassi processuali allora esistenti.