Diario di una ragazzina
Scritto nel corso del 1976, questo libro racconta i quindici anni di Minnie Goetze (alter ego dell'autrice), vissuti in una San Francisco in piena rivoluzione sessuale quando, superati i valori di fratellanza tipici degli anni '60, la società sembra scivolare verso ambigue forme di disimpegno e di edonismo. Borghesi, alternativi, trascurati, gli adulti intorno a Minnie, sono tutte persone concentrate su se stesse, perse nelle loro vite: il padre è un artista che vive sulla East Coast, la madre è una donna irresponsabile, alcolista, totalmente assorbita dalle proprie relazioni sentimentali e in continua competizione con la figlia. Minnie è una ragazza brillante con una grandissima passione per il disegno, ma come molte adolescenti è confusa, ribelle, emotivamente instabile. All'origine del suo percorso di emancipazione e di crescita c'è la drammatica iniziazione sessuale con Monroe, il compagno della madre, con il quale fin dalle prime pagine intraprende una relazione morbosa e complicata. Il loro legame rimane clandestino per molto tempo, fino a quando i sospetti e le difficoltà inducono lo stesso Monroe a troncare. Si apre così per Minnie una seconda fase di esplorazione del mondo, alla ricerca di nuovi amici ed esperienze: una crescita drammatica che la vede sola per le strade di San Francisco, dove incontrerà droga, delinquenza e prostituzione. Da questa esperienza, per quanto dura e vissuta ai margini, Minnie uscirà più forte e consapevole di se stessa.
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