Per non dimenticare Giuseppe Francese
"Il 3 settembre 2002 non era un giorno qualunque. Era il ventesimo anniversario della strage di via Carini in cui furonobarbaramente trucidati il Generale Carlo Alberto DallaChiesa, Prefetto di Palermo, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo.Giuseppe scelse proprio quel giorno per troncare la sua giovane vita, segnata profondamente e irrimediabilmente dall'infame omicidio di suo padre Mario Francese, il giornalista di cronaca del Giornale di Sicilia ucciso in un agguato mafioso il 29 gennaio 1979.Giuseppe impegnò gran parte del suo tempo perché fosse fatta giustizia per quell'omicidio, per tanti anni rimasto insoluto,e ci riuscì. Ma, ricordare Giuseppe solo come "orfano di vittima della mafia" significa non riconoscere tutto il valore di una persona eccezionale che ha saputo manifestare un intelligente impegno civile, una coerenza impermeabile ad ogni compromesso,un'umanità straordinaria."