Frodi, miti e misteri. Scienza e pseudoscienza in archeologia
Le più clamorose, e spesso sconosciute, truffe archeologiche... Ma anche le audaci, e spesso temerarie, ipotesi della 'archeologia misteriosa': mirabolanti tecnologie perdute e astronavi che sfrecciano nei cieli della preistoria. Dall'Uomo di Piltdown al Gigante di Cardiff, dalle piste di Nazca al mistero dei Costruttori di tumuli. Quali sono le oscure origini delle migrazioni precolombiane e da dove arriva l'enigmatica civiltà dei Costruttori di tumuli in Nordamerica, per lungo tempo sottovalutata in nome di un malinteso eurocentrismo? Chi ha scoperto 'davvero' l'America: Cristoforo Colombo, i vichinghi, i celti, i cinesi, gli africani o una delle dodici Tribù perdute d'Israele? I libri dedicati alla cosiddetta archeologia misteriosa affollano gli scaffali delle librerie e non c'è quasi giorno che nuove, audaci ipotesi non si affaccino dalle pagine dei giornali o delle riviste sui buchi neri del nostro passato ancestrale. Ma quanto c'è di vero in queste stuzzicanti supposizioni? Quanto di scientificamente provato e quanto di falso? Orientarsi e selezionare il grano dal loglio non è facile, anche perché la merce buona è mescolata con quella fasulla e la polarizzazione fra sostenitori entusiasti e scettici ad oltranza lascia poco spazio per meditate prese di posizione. Il libro si propone di rispondere all'esigenza di fornire al lettore curioso una guida critica ma non preconcetta al mondo dell'archeologia: fornendogli gli strumenti indispensabili per separare gli spari nel buio della pseudoscienza dalle reali - e spesso ancor più stupefacenti - scoperte dei veri detective del nostro passato.
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