Confessioni di un pubblicitario
"Confessioni" è un testo, come tutti i 'classici', di grande attualità. Gli stessi problemi della comunicazione cui Ogilvy ha dato risposta si ripropongono oggi a un livello più alto. Basta guardarsi intorno: c'è un grande spreco di ricerca formale, di orpelli, di originalità che finisce per trasformarsi in standardizzazione. Poca sostanza, però, poco pensiero. Eppure il compito della pubblicità è oggi più serio e impegnativo di quanto non lo sia mai stato. I "tempi facili" sono finiti. L'affollamento è alto.La disponibilità di spazi a poco prezzo, che permetteva di rimediare alla mancanza di idee con la ripetizione ossessiva, è cosa del passato.È venuto il momento di dare a ogni messaggio un autentico valore, di costruire una personalità di marca con un'identità precisa, mantenendola nel tempo per coprire la fetta più grande del mercato, di trasmettere in modo 'davvero' interessante la promessa vera di un prodotto o di un servizio.I principi non sono cambiati: basta ristudiare le lezioni di Ogilvy.
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