Sotto la cresta dell'onda
Carlo Villa può considerarsi uno scrittore postumo, ed è indubbio che fin'ora s'è rivolto alle persone sbagliate, se la critica, senza motivi plausibili alla scrittura, se ne dimentica relegandolo a un indecifrabile silenzio. Carlo Villa, nei suoi scritti, analizza una società ridottasi a grumo infetto, utilizzando un linguaggio carico e indignato. Valgano a dimostrarlo i recenti "Nuda proprietà", "L'ora di Mefistofele e Agrità" (edito quest'ultimo dalla stessa SEF). E anche "Sotto la cresta dell'onda" contiene un timbro espressivo costantemente vibrato nel farsi vaccino al recupero d'una sostanza umana, percorrendo la politica e la cronaca, il pubblico e il privato all'indomani del conflitto verificatosi tra due millenarie culture in crisi.
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