Non chiedere, non dire? Vite di gay in divisa
La pubblicistica italiana sta scoprendo un inedito interesse per le problematiche che riguardano il mondo omosessuale. Si moltiplicano i romanzi, i saggi, le inchieste, ma molte restano ancora le zone d'ombra che riguardano, in particolare, i rapporti tra le persone omosessuali e le istituzioni militari o militarmente organizzate. Certo, il mondo civile affronta i problemi della coppia gay, cerca soluzioni - come i Pacs o le unioni di fatto -, ma sembra reticente di fronte alla vita, non solo affettiva, di quegli/quelle omosessuali che per scelta o necessità si arruolano in Polizia o nelle Forze armate. Leggendo i materiali qui raccolti, che finalmente forniscono alcuni elementi per accedere a questo mondo, si possono trovare concentrate tutte le tracce, a volte tragiche a volte risibili, che caratterizzano i rapporti tra 'un certo' mondo etero e il mondo gay. Ciò che altrove compare stemperato nel sociale, qui è evidente in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue contraddizioni. Le storie individuali travalicano i confini autobiografici per diventare lo specchio in cui si riflettono i fantasmi che popolano l'eterosessualità: paure ancestrali legate al proprio orientamento sessuale, omofobie - a volte rozze a volte sintomo di ben altri problemi -, machismi ridicoli quanto violenti. Accanto a quindici testimonianze di gay in divisa, il libro presenta un'ampia documentazione che restituisce una realtà complessa e articolata. Ne esce un quadro composito, ma fortemente preoccupante, sia sul piano delle relazioni che dei diritti; un mondo nel quale si consumano discriminazioni, soprusi e angherie, in cui vige la regola del silenzio, del 'non chiedere, non dire' - come recita il regolamento militare degli Stati Uniti -, ma anche dove, con diverse modalità e consapevolezze, si cominciano a rivendicare dignità e cittadinanza.
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