L'astore americano
L'astore americano: Il commissario Ballestrero chiuse gli occhi e decontrasse lento i muscoli. Nelle sue orecchie risuonavano ancora le bellissime musiche eseguite dai Filarmonici di Vienna in un affollatissimo concerto appena terminato. Il toccante terzo tempo della seconda sinfonia di Schuman determinò nel responsabile della polizia un impressionante effetto: egli si appisolò; detto meglio, incominciò a ronfare. Del tutto indifferente alle espressioni inorridite di alcune sensibili dame. Il commissario premette l'interruttore, si rilassò e addormentò poco dopo, sognò, ebbe degli incubi. Angosciato e quasi timoroso, egli vide l'ispettore Jean-Philip più giovane di molti anni, già sveglio alle tre del mattino, passeggiare nervoso giù alla Centrale. Ancora un nuovo caso?
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