Maradona è meglio 'e Pelé
Libri su Maradona ve ne sono tanti, ma questo di Marcello D'Orta è un libro 'speciale', perché a parlare dell'asso argentino non sono i 'grandi', ma i piccoli, quelli che 'il maestro d'Italia' conosce forse più degli altri, per aver lungamente insegnato e per una frequentazione quotidiana tra i vicoli della vecchia Napoli, dove più colorito è il linguaggio e più profondo - nella sintesi ironica - il pensiero.Questo di D'Orta è un "Io speriamo che me la cavo" incentrato sulla figura di un calciatore universalmente noto e chiacchierato (di lui, in pratica, si parla tutti i giorni) ma che a Napoli è stato da subito mito, leggenda, finanche 'santo', al punto d'esser paragonato a San Gennaro. Napoli l'aspetta ancora Maradona (prima o poi ritornerà con qualche incarico, di questo i napoletani son certi) e basterebbe percorrere San Gregorio Armeno per vedere le botteghe degli artigiani, piene del 'pastore' Maradona. Egli, come Totò ed Edoardo, è nelle vene di questo popolo, al punto che la gente si sofferma e prega davanti a una sua edicola votiva.
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