Saga biancazzurra. La Lazio, Cragnotti, il nuovo potere
Lo scudetto del 14 maggio 2000, lo scudetto catartico della squadra biancazzurra, è tutto merito del presidente Cragnotti? L'Uomo, che come assicurava Raul Gardini, venderebbe frigoriferi agli esquimesi? Cragnotti ha organizzato su basi moderne una squadra di vinti e di sfigati, spesso melodrammatica. Pareva il megalomane di turno, mezzo folle e mezzo visionario, quando prometteva risultati durevoli. E invece ha centrato quell'impresa titanica che nella capitale era riuscita solo al predecessore Umberto Lenzini e ai romanisti Bazzini e Viola. Tra accuse, veleni e sbagli arbitrali, l'ex 'Lazietta' ha indebolito (fino ad abbatterlo) il monopolio calcistico ed economico delle grandi squadre del Nord. Oggi (sulla base dei punteggi 1999-2000)le classifiche Uefa proclamano la Lazio regina europea e l'autorevole Time precisa che l'azienda di Formello è tra i dieci club più ricchi del mondo del calcio.
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