Guerra e politica in Germania. 1914-1918
Il primo conflitto mondiale si abbatté come un uragano sulle classi sfruttate, anche perché in pochi giorni l'edificio politico che i lavoratori avevano costruito, l'Internazionale Socialista, si dissolse come neve al sole. I partiti socialisti si schierarono con le rispettive borghesie, arrivando a teorizzare che l'Internazionale doveva essere considerata strumento per i periodi di pace e andava «sospesa» nei periodi bellici. Come poté accadere? Quali le premesse, quale la dinamica? Su un tema di questo spessore il contributo di Paul Frolich è notevole. L'autore ci fornisce un'impietosa e documentata cronaca politica di quegli avvenimenti: dalla genesi della guerra al «trionfo della follia» innescato a Sarajevo il 28 giugno 1914; dalle posizioni internazionaliste e antimilitariste della Seconda Internazionale, alla «socialdemocrazia imperiale», alla pace sociale imposta mediante i sindacati, alla sospensione delle leggi a tutela del lavoro; dalle lotte di classe che comunque si svilupparono, all'azione dei radicali di sinistra e del gruppo Spartakus. Un'esperienza densa di insegnamenti per l'odierna epoca di nuove crescenti contese tra vecchie e nuove potenze imperialistiche di stazza continentale.
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