Arpagoniana
Poeta e narratore di Oberju, l'ultimo movimento dell'avanguardia sovietica, Konstantin Vaginov descrive il mondo grottesco dei bassifondi della Leningrado postrivoluzionaria. Mentre comincia l'epopea dei piani quinquennali staliniani, per le vie di una città diventata spettrale si aggirano le ultime incarnazioni dell' "uomo superfluo", che non sa agire nella realtà e si rifugia dunque nel sogno. Incapaci di inserirsi nel mondo nuovo, i personaggi di Vaginov cercano sollievo trasformandosi in ubriaconi, commercianti di cianfrusaglie, collezionisti di sogni, aggrappandosi agli ultimi reperti del mondo vecchio, destinato a sgretolarsi senza ritorno. Scritto nel 1934, "Arpagoniana" è insieme il canto di addio a un passato perduto senza speranza e l'inquietante premonizione di un futuro che minaccia di tradire tutte le promesse.