Tutto il giorno alle corse dei cavalli e tutta la notte alla macchina da scrivere
Charles Bukowski, pensionato sessantacinquenne, dopo una vita fatta di rifiuti editoriali e reale povertà, si mette a scrivere poesie straripanti di vita, di lettrici innamorate, di tenerezze domestiche, di grandi musicisti e grandi scrittori. Le sbronze e le puttane sono ormai quasi solo un ricordo, ma Bukowski continua ad arrabbiarsi e a gridare contro la posa insopportabile di qualche sedicente poeta o di qualche stupidissimo direttore letterario: a sessantacinque anni Bukowski è ancora innamorato della poesia e non riesce ad allontanarsi dalla sua macchina da scrivere. L'edizione presenta il testo a fronte e una splendida traduzione d'autore, appassionata e fedele, di Tiziano Scarpa, che, a sua volta innamorato di Bukowski e della poesia, considera "Tutto il giorno alle corse dei cavalli..." "non un libro, ma un'arma contundente".
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