La grande sete
Al centro dell'opera vi è una suggestiva Agrigento, avvolta ancora dal latifondismo mafioso degli anni cinquanta; i protagonisti sono Maria Gloria, originaria di Este, la cui fascinosa bellezza corporea trionfa smagliante e a un tempo pudica; il commissario Ernesto Righi, suo marito, di Mantova, mosso da un'alta coscienza civile, e Don Mimì, un proprietario terriero dovizioso e prepotente di cui Maria Gloria diventerà amante. Per molti aspetti questa storia 'isolana' adombra la vicenda drammatica del commissario Tandoj, ucciso il 30 maggio 1960. Ma è la Sicilia, ancestrale, siccitosa e pietrificata, scandagliata da questo grande scrittore fino alle sue radici e al suo mito di terra eterna e immodificabile, a dominare come personaggio centrale su tutto il resto. Si avverte in Russello, attraverso le riflessioni del commissario Righi, un pianto dolente per un'eredità, quella siciliana, così unica e indecifrabile da scoraggiare perfino Gesù quando intraprende la sua venuta nell'isola.