I paesi perduti
Dal lontano "Dietro il carro" (1969), del quale questa narrazione costituisce il naturale proseguimento, Italo Facchinello, uomo di radici contadine, persegue tenacemente un unico ed arduo intento: quello, non tanto di tradurre, ma di ricomporre nella pagina il mondo rurale delle origini, esemplificato, in rappresentanza dei tanti paesi perduti, dal solo a cui la sua vicenda umana rimane legata: Loria, nell'alta provincia trevisana. L'autore affida ad un linguaggio che sta a metà fra il dialetto e l'italiano, la comunicazione fatta a nome di un mondo paesano, prigioniero dell'oralità, nel quale già 'per l'amore non c'erano parole', e tanto meno per la cultura.
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